LUNA PIENA,D'AGOSTO
Era lì,due dita sopra il buio profilo del Monte Limbara,enorme nel spiegarmi che ero arrivato in ritardo,come sempre.
Come io la vedo,Altri la vedranno,questa sera?
Questa notte,chiarissima,sarà più chiara anche per me?
Spero a te sia chiara e limpida,io poi,magari,forse,arrivo.
Forse.
Son qui che mi perdo a cercare quel vino che non si riesce a bere.
Tu come stai,la vedi?
Tu come stai,sei sazio?
O ti manca qualcosa,forse lei?
Le manca una carezza che non sei riuscito a dare?
O ti manca una carezza che non hai ancora ricevuto?
Lei ci vedrà tutti,sazi o assetati,e il suo silenzio è la giusta risposta.
Ora è lì,fra le foglie dell'eucalipto.
Più alta ancora.
Domani ,domani mattina,la vedrò impallidire ad Ovest.
Enorme,pallida,vinta ma non vinta dalla luce.
Fai uno sforzo,dai,cercala,rincorrila.
Domani sarà un'altra luna,sarà un altro cielo.
Quella luce non sarà più complice a coprire e nascondere i tuoi pazzi desideri.
La luce per fare,per vederti meglio.
Per indossare e allacciarti i lacci della tua/mia maschera.
Per offrire agli altri quello che vogliono.
Per dire agli altri che poi arrivi,magari in ritardo,ma arrivi.
Lei scomparirà,pensa,solo dietro un orizzonte.
Non come me,dietro qualcosa che non sono ancora riuscito a fare,a dire.
Ora è più alta ancora,sopra.
Se ci provi,se ti fermi,se non ti nascondi,ti senti una parte di lei addosso.
Solo l'ombra di un suo diafano cratere,enorme come la tua vita.
Dove manchi solo tu.
Mario
