martedì 31 dicembre 2013

Malinconia che si fa urlo

Gran brutto fine anno,questo. Non lo ricordavo così triste da quando ero bambino...Vorrei piangere come allora,ma non ci riesco. Pensa,ho passato anni senza amore,sopratutto da dare,a me bastava poco... Poi la vita mi ha preso,nella sua giostra dove mi sono buttato a cavalcare,sempre accarezzando quella sagoma di cartapesta,come se fosse vera,carne vera. Pensa...Non pensavo di ritrovarmi ancora solo,come quel bambino. Lei non la riconosco più,è vivere con una sconosciuta,giorno dopo giorno,due occhi verdi che si sono spenti. "Stalle vicino",mi dicono gli amici,e io lo faccio,ci provo,ma quella fiamma non c'è più,si èspenta,ora solo un fumo,che sta svanendo. Sono tornato solo,impotente,vacuo come una mezza luna dietro ad una giostra di nuvole,senza più chiarore,se non quando le accarezzo una mano,che non riesce più a stringermi... Non valeva la pena vivere tutti questi anni,se il solito dolore è tornato fuori a continuare a chiedermi:"Perchè"? Mario

Vogliamo una Sardegna diversa

VOGLIAMO UNA SARDEGNA DIVERSA -Vogliamo questa meravigliosa Sardegna restituita a Chi ne sa godere,da Persona "consapevole", -vogliamo una Sardegna non (S)venduta(pur rispettando il libero mercato)ai vari "faccendieri",dall'Aga Kan in poi,ai Russi,ai Neozelandesi,agli Arabi,e a tutti quelli che ci hanno speculato e continueranno a specularci, -vogliamo una Sardegna senza chiedere permesso se ti ci vuoi fare un bagno,con vie di accesso al suo mare, libere e fruibili per tutti,con scivoli pubblici,gratuiti se sei onesto da sempre e non ti puoi permettere il megapanfilo, -vogliamo una Sardegna dove arrivare e ripartire con un traghetto non costi come una settimana di vacanza nel Mar Rosso, -vogliamo un PPR che non comporti creazione di nuovi campi da golf e relative strutture atte "a far mangiare bene chi gioca a golf", -vogliamo che si smetta di costruire "vista a mare",smembrando e distruggendo un territorio,cominciando da pezzi di collina,dune,e macchia mediterranea, -vogliamo siano restituiti ai sardi e a chi se lo merita di fruirne, le "servitù militari",e basta con stì giochi di guerra sulla nostra pelle, -vogliamo dire basta agli assistenzialismi,al voto di scambio,piuttosto ci diano indietro ciò che ci è dovuto, -vogliamo una Sardegna vivibile turisticamente tutto l'anno,non solo da Pasqua a Settembre,anche per educare i sardi a non applicare per 3 mesi la "Maggiorazione per Continentale", di strutture recettive ce ne sono in abbondanza,così come vogliamo in tale periodo (spesso popolato di barbari"mordi e fuggi")cassonetti in giro,onde non ritrovarci-come sempre-sacchetti di immondizia dovunque, -vogliamo formazione professionale,non disoccupati disposti a vendere anche l'anima pur di lavorare, -vogliamo maggiore valutazione per la Cultura ed i prodotti sardi(vedi zootecnia e annessi,artigianato,giovani imprenditori,ecc.),C'è Gente che comincia a capire che l'avere è temporaneo,l'essere rimane... -vogliamo bonifiche a norma di Legge(e in tempi brevi) da parte di chi,per decenni,ha usato,sfruttato e inquinato questo Territorio,anche nei "poli chimici ed industriali"per solo suo tornaconto, Vogliamo-non ultimo-che qui gli animali da reddito siano rispettati(vedi macellazioni NON a norma di Legge con stordimento prima dello sgozzamento)e abolizione tassativa della "pastoia"(=legare una vacca o una capra ad un corno e ad un garretto,in modo che riesca malapena a camminare)... La Sardegna merita più attenzione e salvaguardia,credo senz'altro più partecipazione consapevole,è uno dei pochi posti rimasti in questo disastrato Paese dove "La qualità della tua vita dipende molto dall'orizzonte con cui ti riempi gli occhi...E l'anima.". Potrebbe arricchire molti,dentro...Potrebbe. Non lasciamola diventare sempre di più un "divertimentificio"per pochi "eletti"... Questa-a mio avviso-NON è la VERA Sardegna,e si merita ALTRO. Mariobios

domenica 1 dicembre 2013

Rialacciandomi a questo bellissimo post di Andrea..."Povero pesce"...

Questa mattina ai lati della strada la brina scintillava di verde,i Pettirossi come al solito sono lì che non è ancora aurora  a cercare qualche insetto sull'asfalto,mentre scendiamo a salutare il mare,come sempre.Un coniglio selvatico scappa dentro un cespuglio,mentre ti sei fermato a rispettare il suo territorio.
Arrivi in paese e già alle prime case la "raccolta differenziata porta a porta" ha nutrito questa notte i randagi,sacchetti sventrati e sparsi,poco oltre il cadavere di un gatto investito da chi aveva fretta,tanto per mantenere la sua media e quella dei gatti.
Il caffè caldo di Piera ti scalda lo stomaco,il giornale di oggi ti fa invidiare gli ultimi analfabeti rimasti,poi via verso il mare,la Corsica imbiancata di neve, lontano,ma sembra lì...
Freddo boia,ma io amo questo quasi buio-quasi luce dove incontri solo chi ha un lavoro da svolgere.Gli idioti sono ancora a letto,il capocondominio non gli ha ancora ordinato di lavarsi i denti.E poi,dai,vuoi mettere?In questo mondo dove le persone si riconoscono dalle macchine,a quest'ora gli esseri umani sono fari anonimi...Nessuno ti chiederà"Ti ho incrociato,l'altro giorno,non mi hai visto?"...
L'acqua è calma,solo un pò di risacca rosa,come tutto il mare è rosa a riflettere il rosa dei cumuli quasi timidi nella loro imponenza aspettando il sole.
Un punto scuro sulla spiaggia si muove...E' lui,puntuale con la sua bicicletta,che si avvia con la sua canna a tentare una Spigola o un Barracuda dalla spiaggia.
Davanti,là fuori a poca distanza,un peschereccio pirata rastrella il fondo.
Dentro la laguna,la rete del "Rosso",calata ieri sera che era buio e non lo vedeva nessuno,si sta muovendo,i sugheri danzano, tradendo i Cefali e le Spigole e le Sogliole e le Passere che lui sta andando a prendere.Se gli va fatta bene ne porterà a casa una mastella,che venderà.Ad Antonio invece-unico Pescatore in regola-la settimana scorsa gli hanno rubato 20 nasse da anguille...Lui,Antonio,ha già un altro mestiere,e il pesce lo regala,a chi ne ha bisogno...
La mia sigaretta sta finendo che arrivano loro,i Cormorani.Stavolta sono pochi,una ventina,alti in formazione a "V" pronti a planare ad un comando di intesa che non conosco.
Poi la mattanza organizzata,in acqua in circolo a circondare ciò che trovano,a tuffarsi e risalire trangugiando ognuno quel mezzo chilo di pesce che un Cormorano che si rispetti deve mangiare ogni giorno,se vuole sopravvivere...Attorno,bassi,i gabbiani hanno capito tutto,da buoni opportunisti...Pensa,  ho letto che attualmente ci sono in Italia quattrocentocinquantamila Cormorani:per mezzo chilo di pesce ognuno quanto farà?

Povero pesce...

Mario
QUANDO ARRIVERA'  IL NULLA

Quando arriverà spero mi faccia il meno male possibile,fisicamente....
Quello psichico ho imparato a gestirmelo,anche se non dà pace,ti aiuta solo a resistere di più.
Quindi ti fa crescere,se ne hai voglia.Perchè puoi rimanere anche un lombrico...Tanto Non se ne accorgerà nessuno...
A parte un Riccio,un Merlo,una Lucertola o una Anguilla.
Dentro quel buio,dentro una lamiera zincata,saldata ad arte,non servirai a nessuno,se non alla putrèdine.
Quello fisico no,non puoi "mandarlo a fan'culo",quando si presenta è inesorabile,duro,spietato,fa proprio male.
Non risorgerai,dopo.Magari si potesse,ad esorcizzare le tue paure di uomo "Sapiens" che poi ancora non ha capito un cazzo.Dopo millenni di storia.Tant'è che preferisci ancora avere,anzichè essere.

Ogni tanto ci penso,pensiero infantiloide quasi come leccare un gelato d'estate...Ahhh,se potessi rinascere Albatros,con i suoi 2 metri di apertura alare e planare continuamente in un Oceano,a dormire anche,planando,tornare a terra solo una volta ogni uno/due anni per accoppiarmi con Lei,che riconoscerò sempre per il suo odore...Pensa,sarà l'odore di Lei,a fare la differenza fra una vagina o un paio di tette,un riconoscersi per l'odore di Lei che ti sarà rimasto dentro,non si sa dove,a continuare senza contratti di preti o di stato ciò che ancora manda avanti questo disgraziato mondo:la sopravvivenza della specie.
"Non puoi pretendere da un pezzo di merda un giro di Valzer"...Una delle pochissime cose che mi ha insegnato il VIVERE,la cosidetta "tolleranza" la considero far parte di una associazione a delinquere,così come "Porre l'altra guancia",o un "silenzio-assenso",sempre intrisi e rigonfi di quel senso di colpa col quale ti hanno imprintato,per incatenarti meglio...

Quando arriverà il mio nulla,spero di avere ancora davanti alla mia finestra almeno un Albero,e possibilmente vicino a me un Animale,magari un cane che continui a ricordarmi che si può comunicare con un odore o una carezza,e che tutto il resto non solo non serve,ma complica.Spero di sentire ancora il suo odore,il Suo,di Lei,,per fermarmi,finalmente.
Basterebbe ANCHE  un filo d'erba...."E sentirmi come lui,agitato dal vento"(Tiziano Terzani)...Poi,forse,mi passerà anche la rabbia,e-forse-riconoscerò perchè ho vissuto.

Mario




martedì 22 ottobre 2013

Archeologia industriale Lei non sta bene,da tempo. Io vado su Internet che ormai stà tastiera ha i solchi e forse lacrime essiccate dentro.Ormai so tutto su quella sua Patologia,su questo macigno che ci è caduto addosso,con la differenza che Lei non se ne rende conto.Ne so anche di più del mio medico di base,che mi serve solo a stamparmi impegnative per scoprire tutte le varianti di questo assassino,col quale combatto una battaglia persa,lo so. Sto tornando solo,ma di una solitudine che non vuoi,perchè è imposta,non scelta. Mi scrive un amico:"Sai,in questi giorni mi ritrovo da solo sulla mia spiaggia,ad ascoltare in silenzio la risacca del mare.Mi piace così tanto che non penso neanche al kayak o alla pesca...E mi ritrovo bene con me stesso...Non so se rendo l'idea". La rendi,la rendi,amico mio.Me la ricordo benissimo quella pace interiore...E credo che a me ,ora,la vita presenti il conto,proprio per averla vissuta.Sembra quasi una maledizione ancestrale,un "peccato originale",niente è dato per niente,"dovrai soffrire"... "Bisogna dare stimoli",dicono i sacri testi,fare in modo che il paziente non si fermi a metabolizzare,magari solo con se stesso... E così ieri me la sono portata via,non le ho detto niente finchè non ha capito che non si tornava a casa,dopo la spesa. "Dove andiamo?" A Lei,che era sempre pronta a fuggire con me,a Lei,la mia Compagna di vita..."Sssshhh...Oggi si va via,sorpresa...". Mi fermo in quella botteguccia di dieci anni fa.Sempre lo stesso uomo,lo stesso cartello di dieci anni fa ormai scolorito che promette "panini con prodotti locali". Ci fa 2 panini che sembrano incinti,con tutto l'amore possibile,poi ci costringe ad assaggiare un pane Carasau che non si trova da nessuna parte se non lì(è vero),per avere pace dalle sue attenzioni gli prendo anche un vasetto di fave sott'olio... E via verso Stintino,la Pelosa,Capo Falcone che già conosciamo ma ti riempiono sempre...Solo che non c'è nessuno,sono 28° in questo meraviglioso Ottobre sardo,e non c'è nessuno. So che i miei amici ogni tanto vanno con i kayak a "Coscia di Donna",VOGLIO andarci anche io,VEDERE,è lì vicino,mi spiegano.Sono 2 anni che vorrei andarci... Una sbarra inesorabile mi ricorderà che non sono atto a vederla. La fame aumenta,vorrei mangiare e bermi una grande Ichnusa all'Argentiera,che ricordo come meravigliosa archeologia industriale,dismessa dal 69',un posto magico.E tragico. Stanno restaurando,finalmente,anche se i vecchi loculi dove vivevano i minatori si stanno trasformando in loculi estivi per novelli barbari...Ci hanno fatto persino un mega-ristorante che promette"Orgia di pesce",naturalmente chiuso.Vicino una rosticceria pizzeria,vicino al silenzio che odora di sudore e fatica di quei minatori,sepolti nel cimitero della miniera,a pezzi. Le vecchie tettoie sostituite(ma chi è il responsabile?)da perlinato di legnaccio dipinto di impregnante,che se durano 2 anni è un miracolo... Non ci sono più-nella piazzetta-le due costole di balena poggiate per terra,in compenso il cemento sta facendola da signore,e il tutto viene "nobilitato" da tinte ocra,tanto perchè Porto Cervo insegna come si fa. La desolazione,peggio di prima. Apro la mia Dacia,dietro si trasforma in Trattoria...Una poltroncina per Lei,io seduto dentro ad apparecchiare.Il panino gravido fa la sua riuscita,l'Ichnusa spumeggia ancora fresca,attorno a noi la vecchia miniera dell'Argentiera con le sue rocce color nero-corvino,ovvero con riflessi di blu oltremare metallici.Qui e là vecchie grotte scavate dall'uomo come buchi neri dove perdersi.Il mare è silente,sembra complice di una atmosfera che ti invita a pensare a te stesso,forse a perderti,se ce la fai. Dopo aver raggiunto uno scoglio gattonando con un male alle ginocchia che te lo raccomando,il mio artificiale sta facendo il bagno,in un'acqua talmente limpida che solo un pesce fuori di testa abboccherebbe...O annegherebbe? Il silenzio è interrotto dal SUSSURRO di 2 cicloturiste,che-con la mia presunzione-battezzo francesi=età media,non affascinanti,misure sotto la 3a,ma con un certo spirito vitale. Ci salutiamo,sono felici,e si vede,e questo basta. Si mangeranno il loro panino,sedute su quella meravigliosa spiaggia di ciotoli scuri,lo sguardo oltre quel blu oltremare... Se ne andranno,dopo averci chiesto "di una strada" che porta lontano. Lo stesso panino,forse,ma loro hanno un sorriso in più...Che a me manca,e non lo trovo. Mario.

mercoledì 18 settembre 2013

Uno scampolo di pace

Non avevo più niente,allora,se non le mie mani,la mia testa e una barca a vela di 6 metri.Dovevo recarmi a Chioggia per cercare lavoro in un cantiere nautico(poi trovato). Dovevo attraversare l'allora famoso Poligono Militare della foce del Reno.Sapevo dalle carte nautiche che la zona era interdetta alla pesca e navigazione,lungo un "corridoio" lungo oltre 3 miglia. Sapevo,ma allora avevo la rabbia dentro,che ogni tanto può dare il coraggio della disperazione... Ci capitai giusto giusto sotto le cannonate...Dei fusti metallici sulla riva raccontavano dei giochi di guerra.Il più sano era ridotto della metà. Me li aspettavo,e puntualmente arrivarono,con una pilotina che sembrava quella di Apocalipse now,ad ordinarmi di allontanarmi da lì IMMEDIATAMENTE.La loro voce gracchiava attraverso un autoparlante,urlando come solo un militare sa fare... Imperterrito proseguivo la mia navigazione sottocosta(a vela),finchè non mi furono addosso. Risposi che "il mio natante era abilitato solo per la navigazione entro le tre miglia,non avevo l'obbligo per Legge di avere a bordo carte nautiche,il motore era in avaria e quindi dovevo proseguire a vela per raggiungere in sicurezza il primo ridosso...". Mentendo,sapendo di mentire,ma non avevo niente da perdere,curioso e felice di aver interrotto i loro giochi di guerra,appunto. Rimorchiarmi e portarmi dentro a scoprire chissà cosa? Seguì un gracchiare concitato fra di loro per radio,fra interminabili silenzi...Bisognava evidentemente trovare qualcuno che si prendesse la responsabilità... Finì che mi scortarono fino alla fine di quel corridoio,la loro mitragliatrice a prua,silenziosa,interrotte le cannonate la mia randa e al mio fiocco,a far l'amore con la brezza,la mia sigaretta umida fra le dita,la mia barchetta che avanzava lentamente,un silenzio strano,come uno scampolo di Pace finalmente raggiunto. Quando tornai ad essere in "zona franca",un urlo di sirena ed un gesto da parte di entrambi,un saluto.Poi Ognuno tornò ad essere ciò che aveva deciso di essere. Mario.

mercoledì 28 agosto 2013

I Vecchi

Questa mattina l'ho rivisto,è tornato... La foce del Coghinas in questo periodo è tornata Lei,misteriosa e affascinante,con le lente acque del fiume che raccontano alle sponde le miserie degli uomini,un Muggine che salta e io che conto i suoi salti...Uno,due,tre,forse ne farà un altro... Ci eravamo conosciuti questa primavera,magro e segaligno,fermo col suo bastone a guardare oltre. Quattro chiacchere,è uno che antepone sempre "Penso che",non ha certezze assolute,anche se alla fine capisci che come minimo non ha vissuto per sentito dire. Marchigiano,torna in Sardegna in Primavera e Autunno,quando i barbari del turismo mordi e fuggi non ci sono più. Ero lì che pensavo a quell'acqua verde col desiderio di tornarci presto col mio kayak,insieme a quell'acqua verde,anche io animale selvatico come lui,che non sopporta il caldo e i barbari...Il mare rimarrà il mio compagno di sempre,ma è sempre uguale,a meno che non cerchi,come Ulisse...Il mare è desiderio di scoprire,di arrivare ad una costa,ad un'isola per poi cercare ancora...La laguna no,è contemplazione,è vita,ogni metro è vita,molto spesso più intensa della tua,se la sai ascoltare e vedere,con occhi nuovi....Ma "ogni lasciata è persa",ora non posso,sto male,come spesso succede.Finirà,come spesso succede. Lui ha con sè il suo bastardino,ruffo,magro e con gli stessi baffi bianchi.Proprio vero che noi e i nostri piccoli animali ci somigliamo...Se vuoi fargli una carezza ti guarda,ti capisce-ne sono sicuro-ma non si avvicina,ti guarda come chi ne ha passate tante,e ha la sua Dignità,nel riservarti un leggero accenno della coda...Poi guarda lontano,oltre.... Ancora quattro chiacchere:"Sai"-mi fa-Tu mi devi scusare...Io mi ricordo di te,ma non più chi sei....So che ti conosco,scusami"... "Fa niente",gli rispondo,"Capita anche a me,e spesso faccio brutte figure"...Vorrei essergli vicino,non è il solo... "Anzi,visto che siamo in tema,come potremmo chiamarla stà Patologia che ci accomuna?" "AHHH",fa lui,"Se poi lo sapessi!Ma non mi ricordo più..." Mario. http://www.youtube.com/watch?v=MdAGezumvnM

domenica 30 giugno 2013


Io avevo la lampada, avevi tu la luce: chi ha rubato lo stoppino?
(J.Prèvert)
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L'assassino,l'importante,in tutti questi anni,è stato trovare l'assassino.
Sempre trovato,fra le pieghe di un imprinting,in un sentito dire che poi non era così,fra le bugie raccontate ad arte,fra le corazze e le muraglie di chi ha paura del proprio essere.
Una vita trascorsa a cercarlo,perchè sapevi che ti saresti sempre scontrato con lui,che non eri tu ma la tua maschera,a fingere per sopravvivere...
"Ma chi te lo fa fare"?"Ma pensi di cambiare il mondo"?"Lascia perdere,pensa a godere dell'attimo"o-peggio-"Non rompere i coglioni,che ancora non hai capito un cazzo..."
Ho cercato di nutrirmi di verità,quella che dovrebbe apparire limpida a Chiunque si chieda dov'è...No,le verità sono miliardi,circa 7 miliardi,Ognuno ha la sua.Diversa.
Ho tentato di capire un fascista,un falso,un ipocrita,un dittatore,non ce l'ho fatta,la sua violenza suscita in me altra violenza,lo vorrei morto,onde non violenti più.E non solo me,io,se vuoi,mi arrangio...
Ho cercato con tutto il mio essere(laico) di amare,di dare,alle volte ci sono riuscito,altre ho perso per la maledetta paura ancestrale di chi rifiuta,una carezza o un bacio hanno un costo,sono merce,non anèlito.Rifiuto di conoscenza."Vuoi abbattere barriere?La tua carrozzina impotente dovrebbe averti insegnato che un gradino è un gradino,sfiga per te,se ce ne sono ancora circa 7 miliardi...".
E poi,vedi?Continuo a parlare di me,di questo macigno che mi è venuto addosso,non riesco a parlare di Lei,che il macigno le è venuto addosso ma non se ne rende conto...
Questa volta l'assassino si chiama vecchiaia,leggi genetiche,"Deficit cognitivo",lo puoi riconoscere,ma non puoi combatterlo,non hai niente da fare,sei impotente.
Puoi solo assistere ad un lento decadimento,puoi urlare.URLA PURE,hai urlato una vita...PERCHE' questa volta non funziona?
E ti viene in mente quando Lei ti diceva"Se un giorno dovessi mai andare fuori di testa,aiutami,per favore,non lasciarmi sopravvivere..."E io piango,piango,alle volte non ce la faccio.E chiedo aiuto,sì,chiedo aiuto,lo ammetto.
Alle volte non ce la faccio.Magari domani ci riesco.Devo trovare il modo di uccidere questo assassino.
Mario.
 
 

venerdì 21 giugno 2013

RITORNO DAL FUTURO(?)

RITORNO DAL FUTURO (?)
Dunque,sul finire del cammin di nostra vita faccio una botta di conti:sono 10 anni che risiedo in Sardegna,10 anni che non torno in Continente...
Sono 19 anni che non rivedo Bologna e l'Emilia,la Romagna...10 anni che manco dal Delta del Po...
Qui,ogni tanto,Qualcuno mi chiede:"Ma non ti manca niente delle tue origini?"
E allora "Sì,rispondo,mi mancano i Ciccioli,le Canocchie ed il Sangiovese...Nient'altro".
E se poi mentissi,sapendo di mentire?
Basta,bisogna fare,andare,verificare,provare.
In 2 settimane trasformo la nuova Dacia in un ibrido-camper...Ora dentro c'è un letto di 1,80 x 1,35,sotto fra le panche un WC chimico,come ai vecchi tempi quando su un vetusto VW T2 chiedevamo se il mondo era da vendere.
Ma ora siamo io verso i 65,lei verso i 70,di acqua ne è passata sotto i ponti,possiamo scegliere fra campeggio,B&B,Albergo...Siamo ancora fortunati,possiamo scegliere.
Anche quando partire...E' arrivato l'anticiclone delle Azorre>caldo,ma non la pace,naturalmente.Fino ad un'ora prima non so se mi imbarcheranno,i "Camionari"(giustamente)hanno bloccato le partenze dai porti sardi,giustamente manifestano contro il "caro-tariffe"...Hanno i coglioni,loro.
Partiamo su una nave ancora relativamente "umana",possiamo stare sul ponte in mezzo ai Camper,sento dal rumore che sono sopra l'asse delle eliche per tutta la notte,ma è per me sinfonia,il Dacia ed il suo letto funzionano,nessun bambino nevrotico in giro che mi faccia rimpiangere Erode,sono padrone del mio spazio in mezzo a Camper tedeschi da 200 mila Euro in su,ogni tanto una Vikinga ne scende e risale,con un sorriso...
E' la prima notte nuovamente da vagabondi dopo tanti anni...Il cuscino è basso,domani ne compro 2 gonfiabili e li metto sotto...Diooooo,come sto bene...Gil dorme....Dioooo come sto bene...
Ho in tasca il n° di tel. di Fausto,gli ho promesso di incontrarci a Pistoia,non ce la faccio.Sono in ritardo per una specie di festa delle figlie,in più ci si mette un blocco autostradale nei dintorni di Pisa...Comincia l'orrido vero.
Non mi ci trovo più,troppe macchine,troppa gente,troppo caldo.
Mi sono perso,3/4 Toscani mi diranno come fare per raggiungere L'Apennino,(ho il navigatore ma lo odio)un Africano mi darà l'indicazione giusta,con un sorriso.
Poco prima di Porretta(odio la Firenze-Bologna,andate pure)li trovo:I CICCIOLI!!!
Sublime mèscola di grassi e cotenne di maiale,li bacio uno per uno,gli Enzimi li riconoscono,il mio DNA si apre,si commuove,si sublima...
E finalmente,verso sera,la "festa" a base di crescentine e tigelle,il lardo pieno di aglio che si fonde,il Pignoletto frizzante che addolcisce chiacchere e ricordi,scontri da una vita e coerenza...Io ho portato dolcetti sardi fatti di Marzapane,si chiamano SOSPIRI....Che si scontrano con le tonnellate di cemento che ha invaso tutto.
Poi la Romagna,con le Cannocchie,che ci sono ancora,il Sangiovese,il caldo comincia ad essere insopportabile,una puntata al Taglio della Falce per vederla da lontano,sennò ti piange l'anima.Gli amici ci fanno dormire in un letto,io mi conto le punture di zanzare:"Dunque,queste sono Sardegna uno e due,queste l'albergo vicini a Bologna,queste il Delta,ne ho più di 40 ,addosso.E caldo,sempre più caldo,e cemento,sempre più cemento.
I giovani sempre giovani,esausti ma con la voglia di fare,I vecchi ormai mummie,ricoperti di alluminio per mantenersi,come un vecchio arrosto in frigo...
Dovevamo riscoprire anche il Castrato...Qui in Sardegna non esiste,se lo chiedi ti guardano inorriditi per capire come fai a preferirlo ad un agnello da latte...
Lo trovo,non nell'appennino romagnolo(ormai siamo fusi),ma avrà il sapore di pecora adulta macellata a fine carriera,NON di Castrato.Come qui.
Se vuoi,il bello fra me e Gil,è che dopo 28 anni di convivenza ci capiamo al volo....Basta una occhiata...Il silenzio reciproco serve a pensare,per poi FARE.Siamo complici,da sempre.
"Sì,basta così,torniamo".
Le ultime ore in Continente ci trovano a nutrirci di caffè negli Autogrill con 40° all'ombra,fra innocenti pargoli che tengono buoni facendogli masticare patatine,un ascensore per disabili(che sarei poi io) di vetro che si blocca senza aprirsi,(T°=80°)in una Stazione Marittima,io a lavarmi la faccia con acqua fredda per resistere sveglio,una nave enorme piena di ascensori e bar che distano fra di loro kilometri,sale rosse e sale di velluto blu,bar con un ragazzo tipo bronzo di Riace con cestino in mano fermo chenonsisachecazzofacciaeacosaserva,signore con barboncini bianchi ma di sicuro con la passera nera se tinta,personale con giacca azzura ed alamari di circostanza che ti parla di cose ovvie(come restituire la tessera magnetica della cabina)ma non sa dove hai messo la macchina(Ponte 4,per il resto gli manca tutto il resto),quindi sono c***i tuoi...
Sembrava di essere dentro al film "inferno di cristallo"....Il Capo condominio gli ha detto di salire in macchina...Mi raccomando pestandosi,sennò non rende l'idea...
Arriciao,Sardegna,ben ritrovata!
Mario.
 
 
 
 
 

sabato 27 aprile 2013

Il buio

 
 
La Ginestra,fuori da quei vetri, sembra un quadro.
S'io fossi un pittore proverei,ad urlare quel giallo acceso,a metterlo su una tela perchè urli il giallo a tutti,perchè tutti si accendano.
Oltre tutto non costerebbe niente,se non il suo colore,forse una spatola di giallo e di bianco,ad accenederlo di più....Ma non sarei sicuro di poterlo accendere,quel colore.
E il verde di questo prato,dove le enormi margherite con un'anima blu si aprono e si chiudono,2 volte al giorno,a contare le ore,meridiana floreale.In silenzio.E non bisogna cambiare le pile...
Nel pomeriggio Lei ha visto un Picchio che apriva il legno di un vecchio palo del telefono...Lui-il Picchio-troverà un bruco gonfio e grosso da spartire coi suoi nidiacei,per vivere,io mi ritroverò,forse,fra un paio d'anni con un palo caduto, ad interrompere una cosa che si chiama ADSL,che mi aiuta a sopravvivere.Non riesco a mangiare i bruchi,per vivere.
Forse ho sbagliato qualcosa.
La Ginestra si muove con la brezza della sera,no,è quasi vento,forse domani tirerà Maestro,forse questa notte pioverà ancora,a crescere erba per i pascoli,dove una pecora starà in disparte a partorire,sola e in silenzio,lontana dal branco,una Cornacchia vicino pronta a divorare una placenta o a togliere gli occhi al suo agnello viscido e caldo.
Non è più l'ora che dovrebbe intenerire il cuore ai naviganti...E' un imbrunire cupo,per me fatto e pieno di domande,a cominciare da quella di sempre:"Perchè"?
Non mi aspettavo di migliorare,crescendo,semmai di trovare qualche risposta terra-terra ad addolcire ancora una bevanda che sa di amaro da sempre,tu puoi mettergli dentro tutte le bustine di zucchero che vuoi,ma amaro era e amaro rimane.
C'è-fuori da quei vetri-una nuvola sempre più scura,si sta organizzando minacciosa...
Può perdersi o riempirsi di tuono,non dipende da me.
So già che se il suo tuono mi toglierà la luce la mia lampada a gas è pronta,se il buio durerà ancora c'è la mia lampada a petrolio,e poi una torcia e poi una candela e poi...E poi...
Non avevamo,io e Lei,paura del buio,una volta."Avevo io la lampada,avevi tu la luce...Chi ha rubato lo stoppino?".
Ma-sopratutto-"Perchè?"
Mario
 
 
 
 

giovedì 7 marzo 2013

...Questa isola mi piaceva,raggiunta con la disperazione di uno sfratto dal
Demanio alla Falce...Questa isola raggiunta con un furgone con dentro un
materasso e tanti attrezzi a cercare dove si poteva ancora vivere."Prepara
la valigia,Gil,quest'altra settimana si va via,a cercare una nuova casa,e
non si torna indietro fino a quando non l'avremo trovata"...Esorcizzare la
violenza,sempre,fa parte della nostra storia,spesso non capita...
Voglia di pace...E dire che noi sappiamo lottare,non ci spaventa lottare.
Ho scritto anche un libro per farci capire,che non è stato non solo
capito,ma spesso neanche letto.
Fa niente,ci hanno sempre invidiato(nel senso buono)perchè "Noi ci
bastiamo",da sempre,da quando ,27 anni or sono abbiamo deciso di vivere
insieme.
Lacrime,dio quante lacrime spese da chi non ha ancora capito che Libertà non
è solo scritta,ma va coltivata e desiderata,che costa,sopratutto quando i
figli che hai messo al mondo non capiscono,che comunque incontreranno una
stessa idea di Libertà,e si chiederanno che farne,e soffriranno nel volerla
questa Libertà,la loro,giusta e precisa,solo una sfumatura diversa,perchè
non è giustamente la tua...
"Lei ha trasformato per l'ennesima volta questo deserto in un giardino,ha
continuato a piantare alberi,che non vedrà mai diventare abbastanza grandi
da fare ombra al suo immenso amore".
Anche se sapeva che un giorno sarebbe andata via di lì,perchè la vita è
perenne mutamento,come noi,se vogliamo solo capire ciò che succede attorno a
noi.
Capire...Oggi Lei è diventata fragile,è una pugnalata nella schiena,a
tradimento.
Io credevo di aver già dato,come Lei del resto,invece no,non è
concesso,questa isola è diventata una prigione dorata,dalla quale fuggire
ancora,ora come un profugo,un Ulisse perso nel voler capire il perchè,che
viene a bere da una fonte non più limpida,che non riesce più a fare
l'amore,una cosa ancora viva solamente
per un Amore che non deve finire,se non col buio.
"Avevo io la lampada...Tu avevi lo stoppino...Chi ha rubato la luce?"

Mario.

martedì 12 febbraio 2013

Si può ?
Si può avere il viscerale bisogno di sfogarsi,ogni tanto?Non sono iscritto ad alcun "Social Networch"(si scrive così?)perchè detesto i fenomeni di massa,da buon selvatico.Quindi qualcuno,dovrà sopportarmi,anche se non ha fatto niente per patire siffatto castigo.Semmai mi riconosco come "Pantofola incazzata",ogni tanto mando giù,ogni tanto urlo,come oggi quando sono scivolato giù dal vater per cambiare la tavoletta rotta:una craniata pazzesca proprio lì,sulla nuca,ceramica contro cranio.
Fuori intanto pioveva che di più non si può,il mio kayak è appeso in garage,abbiamo goduto insieme solo il 30 di Dicembre...Qualche ragno,figlio di puttana comincia a tessere...Figurati,con tutto il posto che ha,proprio lì...
A dimostrarmi,il lurido,che lui è meglio di me,non si fa condizionare,se vuol provare a mangiare (e a vivere)la fa -quella tela-dove crede meglio,implacabile,innocente,sicuro di sè come pochi.
Il mio fiume oggi è esondato,alla foce l'acqua è color brodo di fagioli,la corrente in uscita crea onde contro le onde del suo mare ,in entrata.Io sono evidentemente anche un metereopatico,non ne posso più di questa furia di Maestrale,di freddo,siamo quasi a metà Febbraio in un' "isola mediterranea"...Ma dove?Ma quando?
Insomma,mi è costata non poco questa scelta,e la pantofola che è in me si ribella...
Per tirarmi su il morale ho cercato di farmi un buon sugo di Totani coi crostini,"Si sa mai che verso sera cambi",mi son detto...Macchè,mi è venuta fuori una brodaglia spessa ,che la mia compagna ha masticato e deglutito in silenzio tanto per farmi piacere...E meno male che ci avevo messo i crostini,che un pò di aglio sapevano,altrimenti era da dare al cane,da sempre trituratore dei miei insuccessi culinari.(Bontà sua).
Cerco disperatamente "Qualcosa/Qualcuno" che mi meravigli,accendo la TV..."Magari mi godo un film..."
L'avessi mai fatto:fra Ratzinger, osessioni da campagna elettorale rivolte a chi ancora non lo sa che fare il 24/25 Febbraio,spot pubblicitari di bassa lega che ti aumentano pure il volume perchè ti entrino meglio nel midollo spinale(oltre che a distruggerti il nervo acustico),devi spegnere tutto,mentre fuori ancora piove contro la finestra,con la rabbia di sta perturbazione che non so come si chiama,anzi,non rivelatemelo,che almeno non mi complico sto straccio di vita che mi rimane.
Morfeo,Morfeo,mi prendi fra le tue braccia ,magari navigando su un Lete che mi dia l'oblìo e la pace dei sensi?
Io,da parte mia,ce la metto tutta...Magari penso agli artificiali che ho per quella trainetta,quando potrò,e li conto tutti,come si fa con le pecore...
Si può?
Mario.
 

mercoledì 6 febbraio 2013

Paguro,o "Bernardo l'eremita"
 
L'unica mia barca non costruita da solo,era di vetroresina,famosissima per gli "Addetti ai lavori",un Piviere,di 6,14 m.
Oggi è una barca "D'epoca",vetroresina di quelle buone che non hanno mai conosciuto il cancro dell'Osmosi,progetto e sogno di Mauro Mancini,che morì con Ambrogio Fogar,alla ricerca dei suoi sogni, su un'altra barca,molto più grande...E non si è mai capito il perchè...
Sei metri e quindici,3 cuccette,un WC marino che eliminai subito,perchè secondo Mario nessuna barca è sicura se ha un buco sotto la linea di galleggiamento.
Altezza in cabina di 1,30 m.scarsi,randa e fiocco,la mia aveva (inaudito!)un Perkins(elaborato Nanni,robe da geni italici) entrobordo di 6 cavalli,e una elichetta a due pale,sotto.Che spingevano come pochi,comunque.
Mauro con quella sua Creatura,quando ancora si sperava che la nautica in Italia potesse diventare "Popolare",si era girato mezzo Mediterraneo,Autore di sacri testi ancora consultati come Portolani ,"disegnati" con pochi tratti da Artista-Navigante,a farci partecipi delle sue scoperte...Ogni tanto me li riapro,quei suoi pochi Libri che potei comprare,e riscopro un andar per mare fatto di saggezza e consigli,quasi come un Padre parlasse a figli che non avrebbe mai conosciuto,ma ai quali trasmettere le sue passioni.
"Piviere",si chiamava quel suo capolavoro,barca molto marina per le sue dimensioni e per quei tempi.Lui aveva capito e realizzato cose difficili ma semplici,come l'albero abbattibile,i rimandi delle drizze in pozzetto,deriva mobile per essere LIBERI(si parla di 40 anni e passa or sono) dai porti e dalle loro mafie,poteva anche muoversi con un paio di remi,se servisse...Unica "preziosità"(Complice-credo-la sua meravigliosa Compagna,Roberta)un accesso in cabina come una "persiana" a doghe...Ma era quel particolare,seppur poco"marino"che ingentiliva il tutto...
Io me ne andai su quel Piviere n° 7,credo(come da targhetta in ottone del cantiere)in preda al solito dilemma:"O il suicidio,o la lotta armata o andarsene".La chiamai "Bernardo" come un Paguro apolide,che cambia casa man mano che cresce...
Le due elichette del Perkins risalirono con fatica,ma vinsero,la corrente contraria del Po di Gnocca,in Autunno.
Arrivai a Chioggia,piuttosto brutto a vedersi,credo,ma Gianmarco Borea mi accolse comunque,nella sua meravigliosa casa che dava ombra alla sua meravigliosa barca a vela,che Lui portava fuori,con un braccio solo,ad insegnare ai tapini come me come si poteva fare.
Grande Uomo,Gianmarco.Oggi avrebbe la mia stessa barba bianca ,come Lui aveva allora,ma più saggezza di me.Come sempre mi insegnò come tendere quel "traversino all'inglese"per ormeggiare meglio,"si sa mai che la Bora ..."
Il giorno dopo ero già assunto al Cantiere di Sottomarina,non perchè Lui mi avesse raccomandato.Mi aveva dato solo un indirizzo.Il nome di un uomo.
Sei mesi di Inverno e di inferno,di giorno a lavorare vicino ad un fuoco acceso dentro un fusto,ad imparare come allicciando bene un segaccio potevi anche piallare una tavola di legno,come potevi calafatare con la stoppa uno scafo più vecchio di te, con la pece calda e nera ,mentre di sera mi rifugiavo dentro al mio Piviere,una scatoletta di trippa a scaldarmi le budella,con mezzo fiasco di vino.
Dovetti,per pura sopravvivenza,imparare a vogare "a bratto".Il Cantiere era su un'isola,scendere a terra per fare la spesa un travaglio...Imparai,ma oggi ho paura di averlo dimenticato...
Non ho dimenticato il ghiaccio sulla coperta di quel Piviere,il litro e mezzo di condensa notturna che raccoglievo dalla sentina in un secchio,il calore di un bar ,finalmente raggiunto col Batlìn del cantiere,vogando a bratto, "Un'ombra"di Tocai a scaldarmi,,una donna che non c'è mai stata...Ricordo come mi hanno insegnato ad accendere un fuoco di canna palustre per piegare una tavola di legno,e farla entrare lì,dove un'altra era marcita,da buttare via,come la mia anima.
Per poter navigare ancora.
Mario.