mercoledì 18 settembre 2013

Uno scampolo di pace

Non avevo più niente,allora,se non le mie mani,la mia testa e una barca a vela di 6 metri.Dovevo recarmi a Chioggia per cercare lavoro in un cantiere nautico(poi trovato). Dovevo attraversare l'allora famoso Poligono Militare della foce del Reno.Sapevo dalle carte nautiche che la zona era interdetta alla pesca e navigazione,lungo un "corridoio" lungo oltre 3 miglia. Sapevo,ma allora avevo la rabbia dentro,che ogni tanto può dare il coraggio della disperazione... Ci capitai giusto giusto sotto le cannonate...Dei fusti metallici sulla riva raccontavano dei giochi di guerra.Il più sano era ridotto della metà. Me li aspettavo,e puntualmente arrivarono,con una pilotina che sembrava quella di Apocalipse now,ad ordinarmi di allontanarmi da lì IMMEDIATAMENTE.La loro voce gracchiava attraverso un autoparlante,urlando come solo un militare sa fare... Imperterrito proseguivo la mia navigazione sottocosta(a vela),finchè non mi furono addosso. Risposi che "il mio natante era abilitato solo per la navigazione entro le tre miglia,non avevo l'obbligo per Legge di avere a bordo carte nautiche,il motore era in avaria e quindi dovevo proseguire a vela per raggiungere in sicurezza il primo ridosso...". Mentendo,sapendo di mentire,ma non avevo niente da perdere,curioso e felice di aver interrotto i loro giochi di guerra,appunto. Rimorchiarmi e portarmi dentro a scoprire chissà cosa? Seguì un gracchiare concitato fra di loro per radio,fra interminabili silenzi...Bisognava evidentemente trovare qualcuno che si prendesse la responsabilità... Finì che mi scortarono fino alla fine di quel corridoio,la loro mitragliatrice a prua,silenziosa,interrotte le cannonate la mia randa e al mio fiocco,a far l'amore con la brezza,la mia sigaretta umida fra le dita,la mia barchetta che avanzava lentamente,un silenzio strano,come uno scampolo di Pace finalmente raggiunto. Quando tornai ad essere in "zona franca",un urlo di sirena ed un gesto da parte di entrambi,un saluto.Poi Ognuno tornò ad essere ciò che aveva deciso di essere. Mario.