venerdì 28 marzo 2014

Una storia,con Tavernello.

Cominciai a bere quel vino"In cartone"agli albori della sua nascita...
Primi anni '80,allora era una sfida al bere italico,niente vetro,gradazione bassa quanto basta,potevi berne un pò di più,continuando a chiaccherare senza che la nebbia entrasse dentro il tuo cervello...
All'inizio introvabile,quasi una sorta di "Roba da Carbonari".
Lo infilavi dovunque,non pesava più di tanto,stava anche dentro uno zaino o in quel ripostiglio della motocicletta,non avevi paura di romperlo,i "puri"ti guardavano male,ma tu te ne fregavi...
Era pure buono,ma guai dirlo ad un Mastro cantiniere,ti avvolgeva del suo disprezzo.
Grazie anche al suo prezzo accessibile diventò il MIO vino,e sorridevo davanti ad un Brunello,felice di aver fatto di mia necessità virtù.
Un giorno mi costruii la 6a barca a vela in legno,uno straccio di vela ed un grande lettone con dentro Lei,a cercare una casa il più possibile vicino all'acqua,poi trovata.Quando si pose il problema di come/cosa usare per zavorrarla non ebbi dubbi:cartoni e cartoni di Tavernello,ovunque sotto la linea di galleggiamento...Non risultò(la barca) mai perfettamente stabile...Il consumo di zavorra era evidentemente eccessivo...
Il mio "portabottiglie" in barca prima e in camper poi,autocostruito,aveva sezione quadrata,non tonda...
Lui,il Tavernello,è stato compagno non solo di amicizie davanti ad una grigliata,ma anche di solitari tramonti a chiedersi il perchè delle cose.
O di un sorso con una sigaretta,dopo fatto l'amore.

Oggi sono trascorsi troppi anni da allora,ma lui mi accompagna sempre...A dire il vero,qui in Sardegna-patria di sublimità di Vermentino o Cannonau-faccio ancora fatica a trovarlo...
Roba da "Carbonari"?

Mario.