venerdì 25 aprile 2014

Alla Regione Sardegna,"Sanità"(?)
Al quotidiano la Nuova Sardegna.


Ciao Amazzonia,dove sei?

Giuro che se torno a nascere vorrei ritrovarmi in Amazzonia.
Me la immagino verdissima stà "foresta pluviale",anche se in via di estinzione grazie alla stupidità dell'uomo bianco che di "progresso" non ha ancora capito, dopo 5.000 anni di storia tramandata e scritta ,a cosa dovrebbe servire il progresso...

Lei,il giorno di pasquetta trascorso da poco,mi fa:"Ti devo far vedere una cosa,sono 6 giorni che te lo nascondo,per non preoccuparti..."

Lei,da quando ha raggiunto i 70 anni si vergogna di tutto,anche delle sue rughe.Si apre il maglione tirato su fino al collo e mi fa vedere una "roba"di 4 centimetri di diametro alla base del collo,"Tumefazione in sede sovraclavicolare",scriverà poi un medico,che deve ancora imparare l'anatomia.

Mi fiondo dal mio Medico di Base il giorno dopo,che si rivelerà un Martedì  22 Aprile,da incubo,guarda ,palpa,anche lui giustamente preoccupato,la "roba" è strana,mi fa giustamente una impegnativa urgente per l'Ospedale di Tempio(Sardegna)-il più vicino 35 km-per il pronto soccorso...

Arrivo alle 9,30,durante il viaggio-da buon ex veterinario del neolitico-cerco dentro di me di fare una diagnosi,pur sapendo che ho bisogno di una diagnosi,di un altro...

Pronto soccorso tranquillo,a Tempio non sono arrivate ambulanze caricate da chi forse sta peggio,Lei la prendono dentro,Reparto Otorino/Laringoiatra,almeno sulla base del collo sono d'accordo.
Io cerco di andare a pagare il suo Ticket:132 persone davanti a me...Alla fine,vergognandomi come un lombrico, accetto il consiglio del Portiere che mi riconosce disabile motorio e faccio ciò di cui mi vergogno:salto la fila e vado allo sportello...
Ticket pagato,torno al pronto soccorso,Lei ancora non c'è,in compenso c'è uno che ha la rotula fuori posto ed un male bestia,ma nessuno gli da una carrozzina,un altro che entra piangendo in preda ad una colica renale,piegato in due(sono pur sempre un ex-veterinario del Neolitico)ma nessuno gli da una barella,un'altra in stato confusionale e lacrime che si  seccheranno sul suo viso...Le offro una caramella...Altro non ho da darle.
Amazzonia,dove sei?

Dopo 3 ore Lei torna.

Le hanno fatto diverse analisi-dice-così come mi dice che le hanno detto di attendere...
Ogni tanto oso suonare il campanello dell'accettazione del pronto soccorso dell'Ospedale di Tempio(Sardegna):"Attenda,le abbiamo detto di attendere"...

Dopo 5 ore e 20 minuti decido di incazzarmi:Non so  se la mia stampella "canadese"agitata a mò di clava del neolitico o i miei occhi assatanati convincono una bellissima infermiera con gli occhi languidi di farmi parlare con una Dott.sa di turno,e qui si scopre l'assassino:Il "Valente Otorino" se ne è andato prima del tempo,ha dimesso Lei ore prima,(nessuna diagnosi)DIMENTICANDOSENE...
Rimangono 2 impegnative. per ulteriori esami da fare(?)..Sembra che il CUP dell'Ospedale di Tempio(Sardegna) riapra alle 16.
Ci fiondiamo nel bar dell'Ospedale di Tempio(Sardegna) per mangiare qualcosa,attendendo le 16.
Dopo aver rischiato il vomito per 2 panini del neolitico,regolarmente buttati via onde non rischiare intossicazione alimentare dopo 2 morsi,mi avvicino alla macchinetta che dovrebbe darmi il numero per poi pagare questo ultimo ticket:SPENTA.
Il portiere mi dirà che l'anno spenta apposta,niente più numeri,davanti a me l'ultimo essere umano in attesa ha il N° 262...Prima devono estinguere tutti questi dolori fatti numeri,non se ne riparte fino al giorno dopo,cominciando da quelli che non ce l'hanno fatta..."No Martini?No party..."

Il tuo "Party" si conclude oggi:Il CUP via telefono NON sa dove si può fare un "Agoaspirato" sotto guida ecografica,ma danno un numero miracoloso dove mi rispondono dal CUP di Nuoro(Sardegna)che naturalmente non sanno niente,una TAC si può fare a Sassari(Sardegna) solo fra 7 mesi,mi consigliano di richiamare prima,"Si sa mai che qualcuno abbia rinunciato all'appuntamento..."
FORSE perchè nel frattempo è morto,qui in Sardegna,e le larve di mosca carnaia stanno facendo il loro mestiere,un metro e mezzo sotto terra.

Ciao Amazzonia,dove sei?
Ti immagino verdissima...
Vorrei essere addottato da una tribù di Yanohama,che mi insegnino a vivere,a cacciare a curarmi con le erbe di uno Sciamano.
Se poi a Lei verrà fuori una "roba" alla base del collo di 4 cm.,la carichiamo su una canoa,ci facciamo un viaggio meraviglioso di una settimana per il più vicino Ospedale dove forse lavorano Medici "senza frontiere"che prima di essere oggetti di una associazione a delinquere, ancora si ricordano il Giuramento di Ippocrate.
Se poi dovesse morirmi fra le braccia,almeno sarà FUORI da questa porcheria incostituzionale che chiamano "Sanità",dove troppi lavorano un tanto al chilo.
VERGOGNA.

Mario



venerdì 28 marzo 2014

Una storia,con Tavernello.

Cominciai a bere quel vino"In cartone"agli albori della sua nascita...
Primi anni '80,allora era una sfida al bere italico,niente vetro,gradazione bassa quanto basta,potevi berne un pò di più,continuando a chiaccherare senza che la nebbia entrasse dentro il tuo cervello...
All'inizio introvabile,quasi una sorta di "Roba da Carbonari".
Lo infilavi dovunque,non pesava più di tanto,stava anche dentro uno zaino o in quel ripostiglio della motocicletta,non avevi paura di romperlo,i "puri"ti guardavano male,ma tu te ne fregavi...
Era pure buono,ma guai dirlo ad un Mastro cantiniere,ti avvolgeva del suo disprezzo.
Grazie anche al suo prezzo accessibile diventò il MIO vino,e sorridevo davanti ad un Brunello,felice di aver fatto di mia necessità virtù.
Un giorno mi costruii la 6a barca a vela in legno,uno straccio di vela ed un grande lettone con dentro Lei,a cercare una casa il più possibile vicino all'acqua,poi trovata.Quando si pose il problema di come/cosa usare per zavorrarla non ebbi dubbi:cartoni e cartoni di Tavernello,ovunque sotto la linea di galleggiamento...Non risultò(la barca) mai perfettamente stabile...Il consumo di zavorra era evidentemente eccessivo...
Il mio "portabottiglie" in barca prima e in camper poi,autocostruito,aveva sezione quadrata,non tonda...
Lui,il Tavernello,è stato compagno non solo di amicizie davanti ad una grigliata,ma anche di solitari tramonti a chiedersi il perchè delle cose.
O di un sorso con una sigaretta,dopo fatto l'amore.

Oggi sono trascorsi troppi anni da allora,ma lui mi accompagna sempre...A dire il vero,qui in Sardegna-patria di sublimità di Vermentino o Cannonau-faccio ancora fatica a trovarlo...
Roba da "Carbonari"?

Mario.

domenica 2 febbraio 2014




Da bambino-troppo piccolo per ricordarmi,infatti me lo ricordava mia
madre-in una culla vicino al muro passavo ore a grattare con le dita
l'intonaco...
NON lo mangiavo,quindi non era carenza di sali minerali...
FORSE,già allora,avevo bisogno di scoprire "Cosa c'era dietro",ovvero il
"Perchè delle cose"...
Poi,cresciuto un pò-e questo me lo ricordo-dopo le solite violenze,quando
avevo finito di piangere mi dicevo che avrei voluto nascere orfano e
sterile.
Bòn,sterile lo sono diventato poi,grazie ad una vasectomia fatta quando
ancora c'erano 2 anni di galera per chi la faceva e per chi se la faceva
fare.
Poi ho combattuto anni ed anni per "diventare orfano",riuscendoci solamente
verso i 35 anni quando ho mandato a cagare tutti,parenti di 1° e altri
gradi.
Mi hanno sempre tacciato di egoismo per questo,e ancora continuano,ma era
per me un problema di soppravivenza pura...D'altra parte,come scrive Osho
più sotto,non ho avuto una fondamentale fortuna...Quell'1%...
Naturalmente"Ogni scelta comporta una rinuncia",quindi ci sono stati e ci
sono pro e contro...Ma,volendo col  senno di poi fare una verifica,sono
contento di averlo fatto,lo rifarei,semmai PRIMA,senza buttare via gli anni
"migliori" della mia vita.

Ho sempre ritenuto giusto quanto qui sotto riportato,(anche se la mia
esperienza vissuta per poco in una "comune" mi ha dimostrato che ero e sono
troppo selvatico
per accettare regole di qualsiasi genere.).

Mi piace e mi conforta aver trovato Chi mi ha fatto sentire meno solo,sempre
considerando che la "solitudine" è un'ottima dieta,per stare meglio,quando è
scelta e non imposta.

Ciao,un abbraccio a tutti/e,
Mario.




"La famiglia non ha più importanza per la nuova umanità che sta nascendo. La
famiglia è stata un aiuto perché l'uomo è sopravvissuto grazie ad essa, ma è
anche stata molto dannosa perché ha corrotto la mente umana. In passato non
si poteva scegliere qualcosa d'altro. In futuro non esisterà un modello
fisso. Alcune persone sceglieranno ancora di avere una famiglia e dovranno
avere la possibilità di poterlo fare. Sulla terra esistono pochissime
famiglie, forse meno dell'uno per cento, che sono famiglie bellissime e
benefiche all'interno delle quali l'individuo può crescere. In queste
famiglie non esistono autorità, potere o possessività. I bambini non vengono
distrutti, la moglie non cerca di annientare il marito e il marito non cerca
di annientare la moglie. Sono famiglie dove regnano amore e libertà. Ma
nella grande maggioranza dei casi la famiglia è qualcosa di orribile.
Qualsiasi psicanalista vi potrà confermare che ogni sorta di malattia
mentale, di nevrosi, di psicosi, si sviluppa a causa della famiglia.  La
famiglia crea un essere umano patologico. Una buona alternativa alla
famiglia è la comunità. Le comunità sono gruppi di persone che vivono in una
famiglia fluida. I bambini appartengono alla comunità quindi a tutti. Non
esiste proprietà, non esiste Ego. I bambini conosceranno un'ampia  varietà
di persone e avranno una maggiore oppportunità di crescere. In una famiglia
tradizionale il bambino cresce con la madre e il padre, per anni queste sono
le uniche imagini di essere i umani. e naturalmente il bambino finirà per
imitare i genitori perpetrando nel mondo lo stesso tipo di nevrosi di questi
ultimi. Diventano quasi una fotocopia perché i bambini non hanno la
possibilità di conoscere modelli diversi dai propri genitori. Se in una
comunità vivono cento persone ci saranno molti uomini e donne ed il bambino
non sarà ossessionato da un solo modello di vita. Potrà imparare un po' da
tutti e avrà un'anima più grande. Le famiglie schiacciano lo spirito delle
persone. Avere un unico modello femminile è estremamnete distruttivo perché
il bambino, maschio in questo caso, passerà il resto della sua vita a
cercare una copia della madre. E probabilmente quella copia, amesso che
venga trovata, è proprio la persona che si sarebbe dovuta evitare. Tutti i
bambini sono intimamente arrabbiati con la madre, perché la madre deve porre
dei limiti deve rifiutare per forza di cose. Il bambino prova rabbia,
rancore, ma allo stesso tempo deve amarla perché essa rappresenta la sua
sopravvivenza, la fonte di vita e di energia. E quindi apprende ad amare ed
odiare allo stesso tempo. Questo diventerà il modello una volta adulti. Si
amerà e odierà contemporaneamente la propria donna. E per le bambine è lo
stesso, cercheranno un marito che sia come il padre. Ma il padre non è
l'unica persona al mondo. La donna dovrebbe cercare qualcosa di nuovo, un
uomo diverso, adatto a lei, ma non ha nessuna immagine maschile dentro si sé
ad eccezione di quella del padre. In una comunità il bambino avrà un'anima
più ricca, conoscerà e frequenterà diverse persone e non solo il padre e la
madre biologici. La famiglia crea ossessioni. Se tuo padre sta litigando con
qualcuno e vedi che ha torto, devi comunque stare dalla sua parte, perché
"nel torto o nella ragione, la patria è la patria, il padre è il padre, la
madre è la madre". Andare contro di lui sarebbe percepito come un
tradimento. E quindi impari ad essere un uomo ingiusto, a parteggiare, pur
sapendo di essere dalla parte del torto. Impari l'iniquità. In una comunità
il bambino sarà mai troppo attaccato alla famiglia biologica. Riceverà
l'amore da più fonti, diverrà un individuo più equo ed equilibrato. La
famiglia tradizionale esige il monopolio, ti insegna il conflitto con le
altre famiglie, con il vicinato. Ti chiede di essere sempre dalla sua parte,
devi combattere in nome della famiglia e per difenderne l'onore. La famiglia
ti insegna l'ambizione, il conflitto, l'aggressività. In una comunità
persino marito e moglie sono dei grandi amici. Se non sono più felici, si
separano senza traumi e senza conflitti. Nella famiglia ci si abitua
all'infelicità. Mai bisognerebbe tollerare l'infelicità, nemmeno per un
istante, ma si viene abituati a questo fin da piccoli, a tollerare
l'infelicità. L'individuo non dovrebbe restare dove non c'è gioia. L'amore è
come il vento se c'è c'è, se non c'è non c'è. Non si può manipolare, non si
può trattenere. La vita deve essere fluida. I bambini appartengono
all'esistenza, non alla propria famiglia. La comunità nel suo insieme e con
tutte le diverse e compelmentari capacità si prenderà cura dei bambini. In
una famiglia anche quando l'amore c'è, non si vede, viene nascosto alla
vista dei bambini. La mancanza di amore in casa, rende gli individui aridi,
non ci sono altre fonti a cui attingere. L'amore perché possa accadere in
età adulta, deve prima essere visto, toccato. Se vedi tuo padre e tua madre
che si amano profondamente e si prendono cura l'uno dell'altra con piacere
dedizione e comprensione allora dentro di te accade qualcosa, cade un seme
che poi crescerà. Ma se l'amore non l'hai visto, come può succedere a te ?
Farai di tutto perché non succeda. Nel proprio inconscio le donne ripetono
"Lo vedi mamma ? Sto soffrendo come te. Sono una brava figlia", e gli uomini
"Lo vedi babbo ? Sono infelice come te, non ti ho tradito". E quello che i
genitori hanno fatto con te lo rifarai con i tuoi figli. Ogni generazione
passa le sue nevrosi alla generazione successiva. L'uomo non può essere
felice senza libertà, ma la vecchia struttura familiare ha distrutto la
libertà, ha protetto il corpo ma ha distrutto l'anima. Il Dr. Thomas Gordon
sosteneva, e sono perfettamente d'accordo, che tutti i genitori sono
potenzialmente dei "violentatori di bambini", perché l'educazione avviene
attraverso il potere e l'autorità. Già il modo di dire "Quello è il MIO
bambino" è di per sé violento. Il bambino non appartiene ai genitori,
appartiene all'esistenza. I genitori sono solo degli strumenti con cui la
natura li mette al mondo. E invece l'intera idea di famiglia si basa sul
possesso e il possesso è un veleno. Per questo sono contrario alla famiglia
e favorevole alla comunità. La vita può essere un paradiso qui e ora, ma le
barriere vanno eliminate e la famiglia è una delle barriere più grandi."
(Osho)-Da "Fulltime".

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